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SALAMINA: NOVEMILA ANNI DI STORIA E CULTURA

Secondo gli storici l’antica città di Salamina fu fondata da Teucro, fratello di Aiace Talamonio, sulla via del ritorno dalla guerra di Troia. All’epoca dell’impero romano, Salamina era il più grande centro commerciale dell’impero d’oriente.La nascita e la rapida crescita di Salamina come porto sul golfo di Famagosta portarono al declino definitivo di Enkomi-Alasia che l’insabbiamento progressivo della costa aveva spinto sempre più all’interno. Nell’epoca dello splendore delle città-stato indipendenti (VII secolo a.C.), Salamis divenne il centro culturale ed economico più importante dell’intera isola.Dopo complesse lotte dinastiche il re Onesilo, deposto un familiare, si mise alla testa di un’alleanza di città contro il potente dominatore persiano. Evagora I, uno dei suoi successori, fu a capo di una seconda alleanza filo ellenica che, pur senza riuscire a sconfiggere le armate persiane, riusci a trattare una sottomissione abbastanza onorevole e conveniente all’inquietante e potente vicino.

La rapida conquista macedone vide Salamis schierata a fianco di Alessandro Magno ma durante il periodo seguente alti e bassi segnarono la storia della città. Conquistata dai Tolomei d’Egitto dopo un lungo assedio, Salamis rimase in epoca romana uno scalo marittimo importante e, in epoca cristiana, qui nacque e morì l’apostolo San Barnaba. I violenti tumulti della rivolta ebraica che nel 116 d.c. portarono al massacro dei gentili di Salamis causarono, dopo la riconquista da parte dei soldati romani, l’esilio di tutti gli ebrei che sarebbe durato fino all’800. L’epoca del dominio Bizantino vide la città ancora al centro della storia cipriota. La città, distrutta da un terremoto nel IV secolo d.C., fu ricostruita e ribattezzata Costantia dall’Imperatore Costantino. Fu sede vescovile, come testimoniano i resti delle sue basiliche. Nel 648 fu nuovamente distrutta, questa volta dagli invasori arabi, e da allora non venne più ricostruita. Salamina, l’antica città che giace in una delle più lunghe e belle spiagge sabbiose di Cipro, vicino ad una verde vegetazione, fa rivivere al visitatore il suo vecchio splendore attraverso l’anfiteatro romano, il più grande di Cipro, o il ginnasio, i bagni, il mercato, insieme con le innumerevoli statue.

Enkomi

Fin dal 2000 a.C. Enkomi era un importante centro commerciale industriale e culturale del Mediterraneo. Riguardevole infatti era la sua attività di esportazione del rame di Cipro. Enkomi fu distrutta quasi completamente da un incendio intorno al X secolo a seguito di un terremoto. Dopo questo disastro nessuno cercò più di ricostruire la città che venne abbandonata a causa dell’allontanamento progressivo della costa e della nascita e sviluppo della vicina Salamis.

Il Monastero di S. Barnabas

S. Barnabas nacque da una famiglia ebrea e fu educato a Gerusalemme. Narrano che Barnabas, insieme con Paolo e Marco, raggiunse Cipro nel 46 d.C. per portare la nuova religione in quest’isola ancora prevalentemente pagana. Quando ritornò a Salamina predicò il cristianesimo e per questa ragione fu ucciso e sotterrato sotto ad un albero di carrubo. Con lui fu seppellita anche una copia del Vangelo di S. Matteo che portava sempre con sè. La sua tomba venne scoperta nel V secolo dall’arcivescovo di Costantia, Artemio. Sul luogo di quella scoperta venne poi fondato il monastero omonimo. Distrutto dai saraceni durante la loro conquista dell’isola, venne in seguito riedificato, cosi come si vede oggi, nel 1726 dall’arcivescovo Philotheos. Lo si può oggi ammirare a pochi passi dall’antica città di Salamina nel suo splendore d’arte bizantino-ortodossa.

Ayios Philon

Ayios Philon è un complesso residenziale che risale al IV secolo e consiste in un cortile, in un palazzo vescovile, in una basilica ed in altre costruzioni di minor importanza. Questo complesso fu costruito sulle fondamenta di strutture romane ed elleniche preesistenti. Nel XII secolo una chiesa bizantina fu edificata al posto della basilica latina.

Il Museo di Cambulat

Cambulat era un ufficiale di alto rango nella spedizione turca del 1570. Dopo la conquista di Nicosia da parte dei Turchi, la Grande Armata assediò Famagosta. Cambulat era tra gli ufficiali che comandava l’esercito turco contro la strenue difesa dei Veneziani. Secondo la leggenda, Cambulat lanciò la propria montatura verso l’entrata, che era il punto di maggior resistenza delle mura veneziane, e cosi venne ucciso. Ma questo atto di eroismo fece si che le porte di Famagosta si aprissero per la sua armata. Venne sepolto nel bastione per il quale egli diede la vita ed una tomba venne eretta sul posto. L’entrata che porta alla tomba fu trasformata in Museo nel 1968, dove si possono ammirare molti bellissimi esempi della cultura turca.

Le tombe dei Re

Per la costruzione delle tombe dei Re si utilizzavano, in quell’epoca remota, immensi blocchi di pietra calcarea ed argilla. Gli scavi effettuati rivelarono lo stile architettonico delle tombe, e gli usi e costumi dei funerali Micenei. A quell’epoca il morto veniva sepolto con tutti i suoi averi. Durante gli scavi del 1964, infatti, furono portati alla luce gli scheletri dei cavalli, completi di sella ed ornamenti, nonchè carri e vasi. Ciò stava a significare che i Re erano stati sepolti insieme alle loro cavalcature in segno di rispetto. All’interno delle tombe sono stati trovati numerosi oggetti di uso quotidiano che, nelle credenze dell’epoca micenea come nella cultura egizia, avrebbero dovuto essere utilizzati dal defunto nell’aldilà.

ISKELE (Trikomo)

Sulla piazza principale dell’abitato si trova la piccola cappella di S. Giacomo. Uscendo dall’abitato si raggiunge la chiesa di S. Teodoro (Panagia Theotokos) che ospita un’interessante Museo di Icone. L’edificio costruito nel XIII secolo, fu decorato da una serie di affreschi che sono tra i più interessanti di Cipro Nord.

Le moschee di Cipro Nord